La regina Elisabetta e i disabili, un amore che va oltre la morte

La regina Elisabetta finanziava una fondazione per favorire l'inserimento dei disabili nel mondo del lavoro

L’8 settembre si è spenta in Scozia, nel castello di Balmoral, residenza estiva dei sovrani d’Inghilterra, la regina Elisabetta II. L’annuncio al mondo è stato dato alle 19:30 con un comunicato breve ma intenso, anche se le voci della sua dipartita si rincorrevano già in tarda mattinata.

la regina elisabetta non c'è più

“La Regina si è spenta pacificamente a Balmoral questo pomeriggio”.

In un clima surreale il suo popolo ha iniziato ad affollare Buckingham Palace. Lo stordimento era palpabile: la loro Queen, che regnava in Inghilterra da 70 anni (il 2 giugno scorso aveva festeggiato il Giubileo di Platino), non c’era più.

Lei, donna discussa e discutibile, forte e autoritaria nel privato, come regina era amatissima. Ha fatto tanto per la sua gente, soprattutto nei momenti difficili, non dimenticando mai i più fragili e i più bisognosi.

Con il suo contributo e il suo sostegno, infatti, molti disabili hanno avuto dalla vita una seconda possibilità e continueranno ad averla perché la Fondazione della regina Elisabetta (Q.E.F.), che si occupa di loro da più di ottant’anni, non ha esaurito la sua missione. Anzi…

Fondata nel 1934, da Dame Georgiana Bukler e dal chirurgo Stanley Evans, con il patrocinio prima della Regina Madre e poi di sua figlia, la Regina Elisabetta, l’Istituto ha avuto da sempre una visione precorritrice, “ha riconosciuto che la disabilità non dovrebbe essere un ostacolo all’occupazione”, ma un valore aggiunto.

l'associazione fondata dalla regina per i disabili

Ecco perché la Fondazione, nata per preparare le persone disabili al mondo del lavoro, offrendo loro corsi di formazione (contabilità, falegnameria, amministrazione, informatica…) e un aiuto nel cercare lavoro, è andata oltre. Ha aggiunto, nel corso del tempo, nuovi servizi per i disabili, diventando un’eccellenza in tutto il Regno Unito.

Ed ecco che si è specializzata nella riabilitazione di lesioni cerebrali acquisite, ha permesso e permette ai disabili di essere indipendenti anche al di fuori delle mura domestiche e oggi collabora anche con tre enti di beneficenza locali a Banstead, nella contea di Surrey (sede storica dell’Istituzione), per diffondere il concetto di inclusività: MERU fornisce attrezzature specialistiche per bambini disabili; VASA mette a disposizione ausili per la mobilità, case vacanze accessibili per chi è sulla sedia a rotelle e una barca per navigare sul canale; SUTTON SHOPMOBILITY aiuta gli invalidi a fare acquisti in maniera indipendente.

Ma tanti ancora sono i progetti e le iniziative per abbattere “le chiusure”. Attualmente la Fondazione supporta più di 10.000 disabili all’anno, crede nella sua missione e nel legame con la Famiglia Reale. La Regina, è vero, non c’è più, ma ciò che ha seminato continuerà a fruttare. Il suo è un messaggio che va oltre la morte, non ha scadenze e non conosce barriere. Prendiamolo come esempio!

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