Parliamo di montascale a Venezia, quest’ultima capoluogo della regione Veneto e città lagunare più famosa al mondo. C’è una grandissima novità a riguardo, notificata dall’assessore Manuela Lanzarin: tra fondi regionali e contributi statali sono in arrivo ben 8 milioni di euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche, di cui 3,7 milioni fanno parte proprio del contributo statale per il biennio 2017-2018, assegnato al Veneto in base al riparto del fondo nazionale previsto dalla legge nazionale 13/1989 per l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Ovviamente gli 8 milioni di euro verranno distribuiti nei vari comuni della regione, e quindi toccheranno anche alla stessa città di Venezia. “La quota riservata al Veneto per il quadriennio 2017-2020 ammonta a 8.487.572 euro, di cui 3.772.254 per il biennio 2017-2018, ora in via di assegnazione ai Comuni. Segnalo, tuttavia, che il fabbisogno rilevato dai Comuni nel periodo 2001-2017, e rimasto sinora inevaso, sfiora gli 11 milioni di euro. Una stima che, peraltro, è calcolata per difetto, dato che non tutte le amministrazioni comunali hanno provveduto a censire le domande e a costituire le relative graduatorie“.
Montascale per disabili a Venezia
I fondi regionali e statali verranno distribuiti per interventi di adeguamento di edifici privati, montascale, pedane mobili, elevatori, adattamento di automezzi privati. Per quanto riguarda i fondi nazionali si darà priorità agli invalidi al 100% e poi alle varie domande presentate in ordine cronologico,la graduatoria resterà in vigore, anche in caso di esaurimento delle risorse perché il Veneto attende altri 4,7 milioni relativi al biennio 2019-20 dal fondo nazionale per il superamento delle barriere.
Montascale per anziani a Venezia
Secondo i dati elaborati dallo Spi Cgil del Veneto, gli over 65 sono circa 1 milione e 100 mila, cifra che corrisponde ad un quarto della popolazione totale ed è in continua crescita, se si calcola che, negli ultimi vent’anni, è aumentata del + 20%. Il dato allarmante è che, in Veneto, due anziani su cinque sono soli, perché nubili o celibi (20%), divorziate/i (5%), ma soprattutto perché vedove o vedovi (75%). Aumentano, quindi, i casi di incidenti domestici, perché molto spesso vivono in case troppo grandi e non adatte alle loro esigenze fisiche.
Lo Spi Cgil del Veneto lancia un serie di proposte alla Regione, tutte mirate a progettare interventi alla città, che siano più a misura di anziani. La rigenerazione urbana ed edilizia resta, dunque, una priorità, in quanto il patrimonio immobiliare è composto per oltre la metà da edifici realizzati prima degli anni ’70 e quasi tutti senza ascensore.
Elena Di Gregorio, segretaria generale dello Spi del Veneto, ha infatti dichiarato:“Guardiamo con favore all’investimento decretato dall’Emilia Romagna che ha stanziato due milioni di euro per sostenere l’installazione di ascensori e montascale negli stabili di edilizia residenziale pubblica. Potrebbe diventare la più grande opera pubblica, e sarebbe anche una forte opportunità di lavoro e di rilancio dell’edilizia nel nostro paese. Cohousing, negozi di vicinato, mobilità sostenibile: sono altri elementi fondamentali per costruire una città più conforme della persona anziana“.
Comuni raggiunti
Annone Veneto, Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Camponogara, Caorle, Cavallino-Treporti, Cavarzere, Ceggia, Chioggia, Cinto Caomaggiore, Cona, Concordia Sagittaria, Dolo, Eraclea, Fiesso d’Artico, Fossalta di Piave, Fossalta di Portogruaro, Fossò, Gruaro, Jesolo, Marcon, Martellago, Meolo, Mira, Mirano, Musile di Piave, Noale, Noventa di Piave, Pianiga, Portogruaro, Pramaggiore, Quarto d’Altino, Salzano, San Donà di Piave, San Michele al Tagliamento, San Stino di Livenza, Santa Maria di Sala, Scorzè, Spinea, Stra, Teglio Veneto, Torre di Mosto, Venezia, Vigonovo